Avete mai sentito parlare di un vitello che viene massaggiato mentre mangia, ascoltando musica lirica?
Parliamo della carne di KOBE. La bistecca a 5 stelle arriva dal giappone dove i manzi vengono coccolati.
Il manzo di Kobe contraddistinto da un manto nero lucidissimo, è alimentato solo con riso, fieno e grano. Sono animali così coccolati e viziati che vengono addirittura massaggiati per svegliare i muscoli e sopperire allo scarso movimento fisico. La razza Tajima ha il pregio di essersi sviluppata in un ambiente isolato, senza che venisse a contatto con bovini di altre razze. Coccolati, nutriti bene e con il pedigree. Normale che la carne che si ottiene da questa catena di produzione sia di altissimo livello. Anche le tecniche di macellazione seguono dei precisi standard dai quali è vietatissimo uscire.
Come si cucina questa carne prelibata? La cottura alla griglia, o alla piastra di ghisa se non avete alternative, rimane il miglior modo per preparare il manzo di kobe. Cottura al sangue e divieto assoluto di bucarla con il forchettone pena la fuori uscita dei gustosi succhi. Tenera, gustosa, un sapore senza pari (inizialmente non mettete nemmeno il sale). Merito del grasso che pare distribuito da uno zelante chimico e che invece è frutto di una lavorazione puntuale e di un sacro rispetto per questi manzi dalla pelle nera. E non è tutto: l’apporto di colesterolo è decisamente più basso rispetto alle carni rosse che troviamo abitualmente dal nostro macellaio. Fa bene alla salute, un po’ meno a quella del vostro portafogli.
Una tale delizia ha un costo di fronte al quale il consumatore medio potrebbe tentennare e farsi venire degli scrupoli: parliamo di bistecche che al ristorante possono superare tranquillamente i cento euro e che al kilo possono raggiungere, e superare, i 300 euro. Vale la pena assaggiarla? Si, almeno una volta nella vita è uno sfizio che ci dobbiamo togliere. Perchè si vive una volta sola.